Quando si parla di allergie e intolleranze alimentari, pensiamo subito al latte, al glutine o alle arachidi. Eppure la ricerca scientifica continua a sorprenderci: nel 2025 si parla sempre di più di reazioni legate ad alimenti meno conosciuti, come il mango o la carne rossa. Scoperte recenti stanno cambiando il modo in cui medici e pazienti affrontano queste situazioni.

 

Carne rossa e sindrome da “alpha-gal”

Alcune persone, dopo aver mangiato carne di manzo, maiale o agnello, possono sviluppare reazioni anche gravi, ma non subito: i sintomi arrivano ore dopo il pasto. Questo fenomeno si chiama sindrome da alpha-gal ed è collegato a un particolare zucchero presente nella carne dei mammiferi.

La sorpresa? La sensibilizzazione avviene spesso dopo una puntura di zecca, che innesca la reazione del sistema immunitario.
Le ultime ricerche del 2025 hanno isolato anticorpi molto specifici legati a questa allergia e stanno sperimentando terapie innovative, come nanoparticelle capaci di “insegnare” al corpo a non reagire in modo eccessivo.

 

Mango: un frutto dolce, ma non per tutti

Il mango, amatissimo per il suo gusto, può nascondere insidie allergiche. Non si parla solo di prurito in bocca o gonfiore alle labbra (tipico della cosiddetta sindrome orale allergica), ma anche di reazioni cutanee da contatto, fino a casi più seri.

Studi recenti hanno scoperto che alcune proteine del mango possono sensibilizzare addirittura attraverso la pelle. Inoltre, sono state identificate molte altre molecole potenzialmente allergeniche, non ancora presenti nei comuni test diagnostici.
Chi è già allergico a frutta secca (come anacardi o pistacchi) o a pollini può avere un rischio maggiore di reagire anche al mango.

 

Le proteine LTP: un problema “mediterraneo”

In Italia e in altri Paesi del Sud Europa, sempre più attenzione è rivolta alle LTP (lipid transfer proteins), proteine presenti in frutta, verdura e cereali.
Le LTP possono scatenare reazioni molto diverse: in alcuni casi solo fastidi lievi, in altri addirittura anafilassi. A complicare le cose, ci sono i cosiddetti cofattori: attività fisica, alcol o farmaci possono far comparire i sintomi più facilmente dopo aver mangiato alimenti contenenti LTP.

 

Cosa significa per chi soffre di queste reazioni

Ascoltare i segnali del corpo: se compaiono sintomi insoliti dopo aver mangiato carne rossa, mango o altri alimenti “insospettabili”, parlarne con un allergologo.
Diagnosi mirata: oggi esistono test specifici per riconoscere queste allergie meno note, come il dosaggio delle IgE anti-alpha-gal o i test “prick-to-prick” con frutta fresca.
Non eliminare alimenti senza motivo: seguire mode o affidarsi a test non validati può portare a diete inutilmente restrittive. Meglio affidarsi a professionisti.
Piano di sicurezza: chi ha già avuto reazioni forti dovrebbe avere con sé i farmaci prescritti e sapere come usarli.
Le intolleranze e allergie meno conosciute stanno ricevendo sempre più attenzione: ciò che prima sembrava raro o inspiegabile ora ha un nome e meccanismi ben precisi. Le nuove scoperte del 2025 aprono la strada a diagnosi più accurate e a future terapie mirate.

Il messaggio per tutti è chiaro: non sottovalutare i sintomi, non autodiagnosticarsi e rivolgersi sempre a un medico specialista. Solo così si può vivere serenamente, senza paure ingiustificate e senza rinunce inutili.